venerdì 28 gennaio 2011

Così, tanto per fare diventare Blogspot un po' più simile a Mattino5.

La Marta ha scritto un papiro riguardo un tema scottante, e visto che sono parecchio allenata sull'argomento (diciamo che è dalle elementari che "subisco" furti più o meno lievi) mi sembra giusto partecipare e gettare qui la mia esperienza ed i miei due cent, anche se cercherò di essere breve in quanto DonnaMarta ha già detto un bel po' di cose sacrosante come l'utilità/NECESSITA' di FOTO di riferimento.

Ricordo che quando ero piccola disegnavo tantissimo e sperimentavo un sacco di tecniche. Ricordo anche che, spesso e volentieri, mi sparivano inspiegabilmente dei disegni. Ricordo di avere visto poi i miei disegni fotocopiati e distribuiti in giro ma attribuiti a qualcun altro. Parliamo delle elementari, ci tengo a ricordarlo.
Ho avuto i miei disegni presi già finiti e rifirmati con altri nomi, ho avuto gente che ha letteralmente ricalcato i miei disegni (roba che con le sovrapposizioni si arrivava ad un match di quasi il 98%) ho avuto gente che ha preso coattamente idee, posizioni e composizioni da qualcosa che avevo fatto io. Non me la voglio tirare, anzi, ma di gente che si metteva lì di buzzo buono a copiare e ricalcare ogni cosa facessi ne ho avuta davvero, davvero troppa. Specie se consideriamo che non sono ancora una fumettista e che queste cose vanno avanti da quando scrivevo ancora sui quaderni a doppia riga, sono passate attraverso il mio periodo ipermanga per continuare adesso che cerco una strada più europea e personale.

Le risposte sono sempre le stesse. Cioè:
  • "No, ma guarda che io il tuo disegno non me lo ricordavo per niente" con variazioni sul tema o aggiunzioni, del tipo che non basta dire che ti snobba, no, deve pure aggiungere che in fondo perché avrebbe dovuto copiare da te che sei così mediocre. Questa è una delle frasi che va per la maggiore e che più mi mandano ai matti, perché se tu passi tempo a commentarmi disegno x e poi lo ridisegni uguale, non è possibile che non hai idea di cosa io stia parlando. E se metti online un disegno identico al mio subito dopo che l'hai visto, è più probabile che tu abbia avuto la stessa idea o che abbia subito una certa influenza?
  • "Ma cosa dici, sono totalmente diversi!", utilizzata spesso e volentieri quando il disegno è stato ricalcato. Ovviamente non è una legge, ma statisticamente, 'till now, le sovrapposizioni più agghiaccianti venivano da disegni "giustificati" in questo modo
  • "E' un omaggio", che si traduce in 'sì ok ho cagato fuori dal vaso e non volevo farmi sgamare però mo che l'hai scoperto punto a coccolare il tuo ego e ti dico che l'ho fatto solo perché in realtà ti stimo'. Se non metti i credits, se non SPECIFICHI che è un omaggio, come facciamo io o il resto del mondo a sapere che mi stai omaggiando? Non sono un'autrice famosa, non è così lampante che possa essere un omaggio. Non stai disegnando Corto Maltese che fissa il vuoto con aria melanconica e pensosa, stai disegnando una troiettina poco vestita in pose japanyeah. Se non è famoso e non crediti, la gente tende istintivamente a pensare che sia tutta farina del tuo sacco. E lo sai bene.
  • "Ma dovrebbe farti piacere!" no, ragazzi. Non fa per niente piacere. A me viene da ridere quando becco la gente che è contenta dei furtarelli, perché evidentemente sono i primissimi che subisce e non è arrivata al punto in cui vorrebbe strappare le facce a morsi. Vi dirò al verità, io oramai sono anche arrivata OLTRE quella fase lì. Quella della faccia strappata via a morsi, dico. Oramai altaleno fra l'ira e il catatonico.
    Sarà che è tutta la mia vita che combatto con 'sto tipo di cose, ma io non riesco a sentirmi lusingata. Anzi, mi fa l'effetto contrario.
    Di recente, una ragazza su deviantART ha praticamente ricalcato un mio personaggio, cambiando qua e là qualcosina e spacciandolo per un altro che non ho nemmeno capito se fosse una sua invenzione o un personaggio di una terza persona; questa ragazza ha poi scritto fra i commenti che qualcosa del disegno non le piaceva, e che il piede era disegnato male e doveva imparare a disegnarli bene. I finti modesti, che poi criticano anche i disegni che copiano, sono i più "divertenti". La risposta più calzante da parte mia avrebbe potuto essere "scusa amore, adesso mi faccio qualche pagina di piedi e imparo a disegnarli bene, così la prossima volta che mi ricalchi un disegno ti vengono bene. Vuoi un'altra fetta di culo o preferisci sputarmi in faccia?" ma mi sono sentita così boh, esausta? Da lasciare correre e starne fuori il più possibile. Perché dovrebbe farmi piacere sapere che non solo mi copiano, ma non sono nemmeno soddisfatti (per davvero o per finta che sia) da quello che mi hanno preso?

Parliamo chiaro, ho visto gente venire PAGATA per avere tracciato disegni fatti da me. In che modo questo dovrebbe farmi piacere? In che modo contattare il commissionatore di data persona e chiedere un briciolo di giustizia, linkando entrambe le fonti e spiegando che sta pagando un plagio e sentirsi rispondere che "beh in effetti disegni bene pure tu però peccato che abbiamo già quell'altra persona che disegna in modo uguale e se tu potessi disegnare in modo totalmente diverso ti prenderemmo" dovrebbe farmi sentire in pace con me stessa? In quale universo parallelo fare il lavoro per permettere ad altri di prendersi le lodi dovrebbe essere una cosa buona e giusta?

Io non dico che non si debba copiare, o che non si possa prendere spunto od ispirazione da qualcosa. Sarei un'ipocrita abissale, sicuramente quello che faccio è parte di influenze anche inconscie, ed ho copiato un numero spropositato di foto per capire anatomie e minchiate. Senza contare i disegni ricopiati di quando ero più piccola, ovviamente. Però io ho sempre scritto o detto se qualcosa non veniva direttamente da me. Io scrivo pure se qualcuno mi da l'idea parlandone, scrivo pure se qualcuno mi ha suggerito un NOME o una CANZONE, cribbio. Non costa fatica. Ti piace il mio disegno? Lo vuoi rifare uguale? Vai con Dio, ma basta che LO SCRIVI. Se vuoi farmi un favore enorme metti pure il link al disegno originale, ma mi basta che tu dica che quel disegno non ti appartiene. Ok,l'hai ridisegnato, le tue mani hanno smosso la matita, ma il mio disegno ha smosso il tuo cervello. E allora dillo.
E' possibile che abbiamo avuto le stesse influenze, certo. E' possibile arrivare a soluzioni grafiche comuni, o utilizzare posizioni inflazionate. Tutte e tre le cose contemporaneamente? E' un po' meno facile.
Purtroppo quello di non scrivere le fonti di ispirazione o le reference è un vizio diffusissimo, è come se chi non le scrive avesse paura di essere considerato meno fantastico solo perché è umano. Come se volessero dimostrare di non averne bisogno, oppure ancora hanno paura che linkando alla fonte originaria si possa provare interesse per la stessa e perderne per loro. La cosa, a ben pensare, è abbastanza triste.

Lo so che c'è chi dice che bisognerebbe fregarsene di queste cose, che ci si spreca troppo tempo a parlarne e che alla fine chi copia deve rimanere nel suo brodo perché tanto non va avanti. Da un certo punto di vista do' pure ragione a queste parole, tranne per il fatto che ho visto con i miei occhi gente capace soltanto di copiare andare avanti e lavorare. E secondo me certa gente si permette il lusso di continuare a fare queste cose proprio perché se ne parla troppo poco. Io conosco i miei disegni, per farli ci metto tempo, ci metto a volte fatica, ci metto pezzi di quello che mi piace e pezzi di me. Nel rispetto di tutte queste cose smetti un attimo di farti i rasponi a due mani e scrivi due righe sul povero stronzo che ti ha dato ispirazione.
Potrei continuare all'infinito, ma il post è già abbastanza lungo e dubito che siate arrivati fin qui a leggere, quindi chiudo e basta, prima che mi si rovini del tutto l'umore.

******Art theft sucks, and I'm sick and tired of it. Please respect the authors and credit when/where the credit is due. Yeah, that sums pretty much it.

venerdì 14 gennaio 2011

Inventare i titoli porta fatica.

Altro aggiornamento, se continuo così la gente potrebbe addirittura arrivare a pensare che faccio qualcosa. Meglio smetterlo.

Continuo imperterrita il mio rapporto amoroso col pennello. Ancora non ci capiamo bene, ma stiamo cercando di sopportarci a vicenda. I prossimi due (ed anche quelli dell'altro post in verità) hanno un paio di sbavature che non sono merito mio (le altre sì però <3) Faccina di culo in stile umoristico, perché mi manca tanto.
Tizia a caso di profilo, ho riciclato uno sketch fatto in due minuti ed ho provato ad applicare su l'inchiostro. Poteva andare peggio, dai. Ho provato a dare gli spessori seguendo la luce, principalmene sul viso. Per il resto del corpo devo evidentemente essermene dimenticata. Yea.

Tentativo di inchiostrare uno schizzo fatto ieri sera durante una giocata a diendì, questa è la mia bbbbbbarbara Freya. Preferisco sei miliardi di volte lo schizzo, durante la fase inchiostro ha perso tutto. TUTTO HO DETTO!



cazzeggi a piè di pagina fatti sulla scheda provvisoria, grazioso ricordo del periodo in cui ho perso la scheda vera (che in realtà avevo lasciato dentro un qualcosa che avevo prestato a scuola. Sì, sono stordita)Schizzo quotidiano, che non è il nome di una rubrica sulle seghe ma è per dire che questo è più fresco del fresco. Finito venti minuti fa. Ho trovato un'immagine che mi piaceva un sacco, e l'ho usata come reference parziale. :)

mercoledì 12 gennaio 2011

Inchiostrow

Dopo avere sclerato abbondantemente vista la prematura dipartita del mio pennello da inchiostrazione, presumibilmente finito in pasto ai topi in qualche simpatico cassonetto dell'immondizia siculo, mi sono vista costretta a comprare un nuovo pennello. Sembrerà una cazzata, ma ho faticato da matti ad abituarmi al pennello nuovo, nonostante sia per marca che per numero fosse identico al precedente. Avevo trovato una mia dimensione, riuscivo a fare dei pettinati quasi decenti, la punta scorreva come volevo io, e proprio quando ero soddisfatta ho dovuto ricominciare da capo. Odio il pennello rigido, odio dovere calcolare il tempo di immersione e stare attenta ai pelucchi, questi preliminari li avevo già fatti, adesso è tutto dejà-vù.
Comunque, dicevo, ho comprato il pennello nuovo e l'ho già inaugurato, il che è molto yey, ma la cosa che mi ha fatto gelare il sangue per un attimo è stata principalmente una: ovvero "Perché avevo bisogno del pennello?" rapido come un flash premorte mi sono passate davanti agli occhi le tavole da inchiostrare, e solo allora ho realizzato di avere inchiostrato, a pennello, una mezza minchiata in classe per sbaglio. Quindi via, prima di buttarmi a kamikaze sulle tavole ho deciso di inchiostrare qualche matita che giaceva sulla scrivania. Non ho fatto troppo caso agli spessori o a dove doveva battere la luce, cercando di focalizzarmi più sul codice (nella seconda) e sulla padronanza del pennello.





Sì, la tipa del post precedente l'ho riciclata, ma quando la diarrea voglia di inchiostrare ti prende, ti fai pochi scrupoli.

Posso dire che nonostante tutto mi diverte un sacco?

tools: Inchiostro-ragnetto Winsor&Newton, Pennello Winsor&Newton series 7 n°2, Carta da lucido di marca sconosciutissima, schizzi random

martedì 11 gennaio 2011

Il rumore sordo del fallimento

Primo tentativo con le ecoline, lo posto solo perché altrimenti gli auguri di natale rimangono fino a pasqua. Ho provato a fare troppe cose contemporaneamente, ed il risultato è pessimo. Prossima volta che ci provo devo ricordarmi che per queste cose serve calma :D
Mi snervava già solo l'idea di avere pochissimi colori, quindi sono partita prevenuta con l'idea di dovere uccidere il disegno. Muah.
Ho usato una reference per la posizione